Almeno, a Reggi, si poteva imputare una conduzione un po' troppo dispotica ma, certamente, non si poteva affermare che sotto la sua gestione, la città non avesse avuto notevoli trasformazioni urbanistiche.
La città, dal 22/05/2012, giorno in cui è al potere della stessa Paolo Dosi, sembra completamente "ferma"; evitando, ovviamente, di considerare quei lavori pubblici iniziati durante "l'amministazione di Reggi".
Piazza cavalli, che dovrebbe essere il biglietto da visita di Piacenza, è lasciata completamente al suo triste destino, venendo trattata come un vero e proprio magazzino comunale in cui accantonare le varie transenne e, l'orribile palco utilizzato per le varie manifestazioni che, dalla fine dei "venerdì piacentini" non è mai più stato utilizzato ma che, in compenso, "domina" la piazza con la sua orribile struttura metallica.
Si sprecano proclami per far "rivivere" il centro storico ma, poi, lo si tratta ignorandone la storicità e la sua dignità. Si abolisce il consumo di alcolici nelle sue piazze quando, poi, in via Roma e ai giardini Margherita, decine e decine di stranieri vi bivaccano ogni week-end improvvisando improbabili pic-nic; spesso, accompagnati da un uso eccessivo di bevande alcoliche... Inviterei, le persone che si trovassero in disaccordo con le mie parole, a verificare quanto sto affermando; magari, facendo un giretto nelle ore notturne in questi luoghi dove, le ordinanze comunali, sembrano arrivare solo a parole...
Vorrei vedere se, nelle piazze delle città a noi vicine (Pama, Cremona, Lodi, Brescia, etc...), i luoghi ritenuti di maggior interesse artistico e culturale, ricevono il medesimo trattamento riservato a quelli piacentini.
Sinceramente, non penso proprio!!! Mi permetto, di criticare anche l'opposizione comunale, la nostra sovrintendenza ai beni culturali e tutti coloro che, avrebbero "voce in capitolo" per denunciare questa incuria imperante in cui versa Piacenza e che, invece, assistono indifferenti al suo progressivo declino.
Massimo Mazzoni